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OROBICA PESCA, UNA STORIA DA FILM
QUANDO SI DICE IL MARE A BERGAMO

È una storia talmente incredibile che potrebbe diventare la trama di un film. L’attore protagonista maschile si chiama Giovanni Cacciolo Molica ed è affiancato dalla sua inseparabile metà Gabriella Grismondi, nel ruolo di protagonista femminile. Insieme hanno fondato l’Orobica Pesca cinquant’anni fa, diventando uno dei casi imprenditoriali del territorio di maggior successo, passando dall’essere semplicemente una pescheria di 40 metri quadrati ad un’azienda vera e propria, con una sede di 5mila metri quadrati e un fatturato che supera i 30 milioni di euro.
L’inizio e la diffidenza dei bergamaschi. «Quando sono partito da Patti, in provincia di Messina, avevo 16 anni: mi sono trasferito qui perché volevo fare il meccanico – inizia a raccontare il signor Cacciolo Molica – prima sono stato a Milano e poi mi sono trasferito a Bergamo. Ricordo che ho conosciuto Virgilio Grismondi, il padre di Gabriella, in officina: un giorno, mentre stavo riparando il suo camion, è arrivata sua figlia. È stato un incontro pessimo: io pensavo che fosse antipatica e lei non voleva avere a che fare con me. A distanza di due mesi ci siamo fidanzati e non ci siamo più lasciati». Un incipit avventuroso e romantico al tempo stesso, che ha segnato indelebilmente la sua storia (e quella della nostra città). Sì, perché all’epoca, Virgilio aveva un negozio di pesce in via Bianzana, ma non aveva nessuno disposto a dargli una mano: «Erano anni difficili: a Bergamo non c’era la cultura del pesce, si mangiava solo il bertagnì, ovvero il baccalà salinato, oppure il palombo cucinato nello strutto, che in realtà era smeriglio congelato – spiega il titolare dell’impero orobico, con il sorriso sornione di chi ce l’ha fatta –. Mio suocero non riusciva a trovare manodopera perché c’era il pregiudizio che «ol pèss li spössa» e così, prima di aprire la mia officina meccanica, ho deciso di andare ad aiutarlo per un mesetto».
La fatica e i primi clienti importanti. Quella che doveva essere una parentesi si è trasformata nel rilevamento dell’attività del suocero e nell’inizio di un percorso destinato a cambiare per sempre la tavola imbandita dei bergamaschi. «Era il 1965: mi alzavo all’una di notte per andare a prendere il pesce a Chioggia e poi tornavo su. Col tempo ho iniziato a spingermi sempre più lontano: acquistavo e vendevo in Liguria, andavo in Sardegna, mi fermavo in Puglia e scendevo fino alla Sicilia – prosegue il signor Giovanni – dormivo due ore a notte. Mi capitava anche di fermarmi per strada perché non ricordavo più dove ero diretto: allora aprivo lo sportello del furgone, guardavo il carico e dal tipo di pesce che trasportavo capivo dove dovevo andare». La sua grande intuizione, già all’epoca, è stata capire che il pesce non è tutto uguale e che se una determinata tipologia di pesce è richiesta a Genova, non è detto che lo sia anche a Cagliari o a Bergamo. Per ogni pesce, il suo mercato. E Giovanni, instancabile, non si limitava all’acquisto all’ingrosso e alla rivendita, ma seguiva tutti i passaggi, dal produttore al consumatore: «Ho chiesto ad alcuni ristoranti di poterli rifornire. Ho iniziato a portare il pesce fresco da Pio, al ristorante Manarini, Da Mimmo in città alta e Da Vittorio. Prima solo due giorni a settimana, poi tre, poi quattro e man mano sempre di più e sempre più lontano». Decisamente lontano, visto che oggi l’Orobica Pesca rifornisce 1800 ristoranti in tutto il mondo. Europa, Asia, America… «persino un ristorante alle Maldive».
La qualità, le tecniche e i controlli. Specializzati nel commercio di pesce del Mediterraneo, trattano all’incirca 600 tipologie diverse, tutte controllatissime prima di essere soggette alla vendita. Qualità, per Orobica Pesca, significa fornire prodotti alimentari che rispettano in maniera costante i requisiti legali e sensoriali, garantire i prodotti dal punto di vista igienico, assicurare la catena del freddo durante la filiera, offrire un servizio costante di consulenza e di consegna a domicilio ai clienti, essere all’avanguardia e sapersi adattare ai cambiamenti della domanda dei prodotti alimentari. In mezzo secolo di esperienza, sono riusciti a selezionare accuratamente fornitori e prodotti, facendo continue e scrupolose ispezioni, controlli chimici e microbiologici e verificando l’igiene e la freschezza a garanzia della salubrità dei prodotti. Tutti i dipendenti dell’azienda sono formati con corsi specifici a seconda del reparto aziendale, con grande attenzione alle prescrizioni igienico-sanitarie e alle corrette modalità di conservazione dei prodotti alimentari.
È per questo che sono presenti in azienda, a tempo pieno, due laureati in Scienze e Tecnologie Alimentari e Medicina Veterinaria, che verificano costantemente la corretta applicazione da parte dei dipendenti delle procedure imposte dall’azienda e che collaborano con un laboratorio esterno di analisi, accreditato dal Ministero della Salute, per il monitoraggio dei parametri chimici e microbiologici ricercati sulle superfici, sulle attrezzature e sui prodotti alimentari. Pur nella convinzione di offrire un prodotto già di massima qualità, come prova del nove il titolare ha anche chiesto a un Ente di Certificazione esterno di controllare il sistema di gestione e, alla fine, certificasse lo status di Azienda di qualità, in conformità con la norma UNI EN ISO 9001:2008. «Sì, ma quanto è stato difficile arrivare fin qui – confida il proprietario –. Negli Anni Settanta c’è stato il colera: la gente era convinta che arrivasse dal mare e che quindi i pesci ne fossero portatori. Ho dovuto lottare per far capire che non era così e che il pesce che servivo io era genuino…». Superati i momenti duri grazie alla forza della qualità, perseguita sempre e comunque, uno spiccato spirito imprenditoriale ha portato il signor Cacciolo Molica a precorrere i tempi, utilizzando per primo a Bergamo i camion frigorifero a temperature separate.
Il successo crescente e le conferme quotidiane. «A 36 anni sono stato nominato Cavaliere della Repubblica, a 45 anni Commendatore, a 65 anni sono stato insignito del titolo di Grande Ufficiale della Repubblica», elenca con orgoglio le sue medaglie al merito. E lui, che di anni oggi ne ha 76, si è meritato ogni piccola e grande vittoria conquistandola col sudore della fronte. «Sa che ho solo la quinta elementare? – dice all’improvviso -. Ho sempre lavorato e tuttora Orobica Pesca è in azione 24 ore su 24. Oltre alla sede originaria di via Bianzana 21, ci siamo allargati includendo anche via Bianzana 19, abbiamo acquistato un magazzino di oltre mille metri quadri in via Rota, abbiamo aperto altri punti vendita in via IV Novembre (a Bergamo), a Clusone, a Treviglio e Capriate. Da qualche anno esiste il cash&carry, che si estende su una superficie di 2mila metri quadri, occupata per un terzo da pesce fresco, un altro terzo dai prodotti surgelati e infine da altri prodotti freschi diversi dal pesce, come carne, latticini, pasticceria, frutta e verdura. Qualche mese fa, invece, abbiamo ristrutturato il punto vendita di via Bianzana. Perché l’azienda è come un’amante gelosa: se la trascuri, ti rovina…».
I clienti, i numeri importanti e chi ci lavora. Con questa simpatica similitudine, Giovanni Cacciolo Molica anticipa il suo credo: fare solo quello che va di fare e farlo nel migliore dei modi. «Per me non esiste il cliente di serie A e di serie B, io tratto tutti allo stesso modo – sostiene poi, e a pensare alla sua storia e da dove è partito, c’è da crederci senz’ombra di dubbio! – Sono in pensione, ma ho deciso di pagare i contributi, perché voglio esser libero di fare quello che mi pare, anche di servire i clienti». Una vita votata al lavoro quella di Giovanni e Gabriella, che passeranno il testimone aziendale ai tre figli: Cristina, ora impegnata nell’ufficio acquisti, Franca al controllo di gestione e Matteo alla direzione dei punti vendita al dettaglio. Indispensabili al buon funzionamento del business anche il genero Ottavio Duzioni alla gestione del cash&carry riservato ai ristoratori e agli acquisti di pesce fresco, Fabrizio Bonifaccio alla direzione generale e alla gestione degli agenti di vendita, Fabio Rauzzino alla gestione della logistica, Dott. Sirio Fiorese al controllo di qualità e ognuno dei circa 80 dipendenti dell’Orobica Pesca, che svolgono i loro compiti con passione e professionalità. «Tutti insieme, serviremo all’incirca 2mila professionisti del settore alimentare (tra ristoranti, hotel, pizzerie, bar, mense, catering) e circa 7mila clienti a settimana – sono gli ultimi dati registrati, riferiti dal Dott. Sirio Fiorese – e il signor Cacciolo Molica si occupa tuttora della manutenzione aziendale e si sveglia tutte le mattine alle 3.30 per il primo giro di consegne». «Adesso è un lusso – conclude lui – quando mi svegliavo all’una, da giovane, era decisamente più dura». Eccola qui, la scorza del lavoratore, destinata a essere tramandata ai posteri come uno dei più fulgidi esempi di buona imprenditoria all’italiana.
(Marianna Peluso-BGPost)